giovedì, marzo 02, 2006

 
Bonaiuti: decisione apprezzabile. Rossella: «Decisione che ci fa piacere»
Authority: corretta la diretta Tg5 sul premier
Il programma «non ha comportato la violazione delle disposizioni sulla par condicio; aveva primarie esigenze d'informazione».

MILANO Eccezionale, irripetibile e da non ripetere, ma corretta: questo il giudizio dell'autorità per le comunicazioni sulla diretta-fiume del Tg5 del viaggio di Berlusconi negli Usa. La trasmissione in diretta del discorso del Presidente del Consiglio dei Ministri al Congresso degli Stati Uniti il 1° marzo 2006 e la ripresa dello stesso nei programmi televisivi informativi quindi «non ha comportato la violazione delle disposizioni sulla par condicio, trattandosi di cronaca di un evento di eccezionale rilevanza istituzionale rispondente a primarie esigenze d'informazione». È quanto si legge in una nota della Commissione Servizi e Prodotti dell'Autoritá per le Garanzie nelle Comunicazioni.

DA NON RIPETERE - Un diverso apprezzamento, sottolinea ancora l'Authority, «potrebbe però essere fatto se l'evento venisse riproposto in successive trasmissioni nel corso della campagna elettorale, in quanto verrebbero meno quei caratteri di eccezionalitá e di stretto legame con l'attualitá della cronaca che, alla luce della normativa vigente, fanno propendere per la rispondenza della trasmissione in esame ai principi ed ai criteri in materia di par condicio».
BONAIUTI: GIUSTA DECISIONE «Apprendiamo con piacere della delibera dell'Authority per le comunicazioni per cui non c'è stata nessuna violazione della par condicio da parte del Tg5. A questo punto è dimostrata, come era evidente, la meschinità di tutte le polemiche montate ad arte dalla sinistra sull'intervento del Presidente del Consiglio di fronte al Congresso Usa. Rileviamo invece come il servizio pubblico non abbia dato per primo una prova di sensibilità istituzionale». Lo afferma Paolo Bonaiuti, portavoce del Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi.
ROSSELLA - «Naturalmente la decisione dell'Authority non può che farci piacere, ma eravamo sicuri in quanto sapevamo bene che tipo di speciale il Tg5 aveva realizzato». È questo il commento del direttore della testata, Carlo Rossella, alla delibera dell'Agcom. «Il discorso di Berlusconi - dice Rossella - è un evento che tutti i media hanno seguito con grande evidenza e che richiedeva la cronaca diretta e quel tipo di approfondimento che abbiamo realizzato nel rispetto della par condicio. Abbiamo fatto esattamente quello che la logica richiedeva di fare». Rossella si dice «rispettoso anche di chi ha espresso opinioni contrarie. Ma la decisione dell'Authority conferma la professionalità di coloro che lavorano al Tg5, sempre in una logica di rispetto dei principi che devono ispirare il buon giornalismo, che per me sono quelli anglosassoni. In primo luogo, pubblicare tutte le notizie che meritano di essere pubblicate. E l'intervento di Berlusconi al Congresso Usa meritava la diretta», conclude.
AVVERTIMENTI A ITALIA 1 E RETEQUATTRO - L'Authority ha anche intimato a Retequattro e Italia 1 di «ripristinare immediatamente il rispetto delle regole della par condicio, in particolare evitando di trasmettere ulteriormente riprese di eventi non legati all'attualitá della cronaca, facendo un uso improprio delle repliche e mettendo in onda eventi non di attualitá, in alcuni casi ripetuti in molti giorni successivi». L'intimazione comprende anche il «divieto di trasmettere ulteriori repliche dell'intervento del 1° marzo al Congresso USA». Il riferimento è anche al discorso tenuto dal premier Silvio Berlusconi.
02 marzo 2006
http://www.corriere.it/Primo_Piano/Politica/2006/03_Marzo/02/authoritytg5.shtml



Del tutto superfluo giunge il giudizio dell'Autorità.
Anzi, un'utilità la riveste: fermare gli eventuali autogol del centrosinistra. Infatti, tanto era evidente la finalità promozionale dell'evento (ne abbiamo già parlato qui) che chiunque l'avesse anche solo citata, avrebbe detto solo parole per di più fungendo da cassa di risonanza per il candidato del centrodestra.
Più gustoso, invece, l'intervento relativo a Retequattro e Italia1. Ricorda tanto quei film di Totò dove si cercavano sotterfugi di ogni genere, talmente scontati da risultare risibili, per tirare avanti i propri piccoli interessi di bottega.
Il problema è che non si vede all'orizzonte nessuno che abbia uno spessore in grado di mettere in ombra certi comportamenti con la sua stessa e sola presenza.
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