giovedì, marzo 09, 2006

 

I confini dei reality. Esistono?

08 marzo 2006

La prima puntata è andata in onda lunedi sera sul network
Abc
Ecco il reality che promette miracoli
Si chiama «Miracle Workers» ed
ha come protagonisti persone affette da gravi malattie curate con cure
pionieristiche
Charles Valentino, prima di ammalarsi, era un ballerino a
Broadway. I medici di Miracle Workers gli hanno promesso che tornerà a ballare a
New York (Internet) NEW YORK - Chi pensava che i reality show avessero superato
qualsiasi limite, si dovrà ricredere: lunedi sera è andata in onda negli Stati
Uniti la prima puntata di un nuovo reality che promette di essere il più
controverso della storia. Si chiama «Miracle workers» ed ha come protagonisti
malati terminali o persone affette da gravissime malattie a cui i medici hanno
diagnosticato scarse possibilità di guarire. Il programma offre ai pazienti cure
pionieristiche. In cambio essi devono fare da «cavie» e sottoporsi a «cure
all’avanguardia» davanti ai riflettori delle telecamere.
FORMAT - Il format
televisivo è trasmesso dalla rete nazionale ABC, di cui è proprietaria la «Walt
Disney Corporation» ed è stata prodotto dalla DreamWorks, società di produzione
fondata da Steven Spielberg, il regista americano autore di capolavori
cinematografici come «Schindler’s list» e «Il colore viola». – I pazienti sono
seguiti da un team di chirurghi famosi che offrirà loro «una seconda possibilità
di vita». Al programma potranno partecipare solo persone povere perché, seguendo
un chiaro trend populista, l’azienda televisiva vuole «aiutare e regalare il
miracolo solo a quei cittadini indigenti che non possono permettersi cure
adeguate»
GARANZIE - Il programma assicura che i protagonisti saranno filmati
in ogni momento, «dall’attimo in cui verranno scelti per partecipare alla
trasmissione fino all’operazione». I produttori dichiarano che le più grandi
garanzie sono offerte ai pazienti, ma una clausola del contratto, che i malati
sono tenuti a firmare, ammonisce in maniera burocratica: «I risultati positivi
dei trattamenti medici non possono essere certi».
CAPOLINEA - «Quando la vita
di una persona è al capolinea e i medici assicurano che non vi è nessuna
speranza è il momento di rivolgersi a Miracle Workers», recita il logo del
programma. Tra i medici scelti vi è Redmond Burke, il primo chirurgo ad aver
effettuato un trapianto di cuore su un bambino, e Billy Cohn, conosciuto tra gli
addetti ai lavori come «il Thomas Edison dei trapianti», perché ha adottato nei
trapianti cardiovascolari delle tecniche pionieristiche che sono diventate
l’avanguardia della scienza medica.
PUNTATE - Nel primo episodio andato in
onda lunedi sera è stato presentato il caso di Todd Heritage, un ragazzo
dell'Ohio cieco da quando aveva 12 anni. Usando una tecnica innovativa legata
all'impianto di cellule staminali i medici hanno portato avanti una lunga
operazione. I commentatori del netwoork americano hanno sottolineato che l'uomo
non ha mai visto nè la moglie nè i suoi figli. Alla fine dello show, i dottori
hanno tolto le bende dai suoi occhi e gli hanno assicurato che fra qualche
giorno finalmente potrà vedere. In una puntata che andrà in onda nelle prossime
settimane sarà raccontata un'altra storia drammatica, di cui non si è ancora
certi del lieto fine: è la vicenda di un padre e un figlio inseparabili. La loro
vita però è stata sconvolta da quando a quest’ultimo è stato diagnosticato un
tumore al cervello. I dottori del suo Stato hanno assicurato al genitore che
un’eventuale operazione potrebbe far perdere la vista al giovane, ma grazie alle
moderne tecniche e ad un budget economico infinito ( la ABC ha speso 100.000
dollari solo per quest’operazione) i chirurghi del reality garantiscono una
completa guarigione.
SHOW - La notizia di questo nuovo reality ha suscitato
numerose critiche da parte di ampi settori della società americana che hanno
accusato il programma di essere cinico e di speculare sulle sofferenze delle
persone povere. A queste critiche ha risposto direttamente uno dei manager più
importanti del network Stephen McPherson: «Lo show aiuterà molte persone che non
potrebbero permettersi le giuste cure. In questi ultimi anni, in tv abbiamo
visto migliaia di reality fasulli e decine di programmi spazzatura: da lunedi
invece la ABC offre un prodotto completamente diverso che finalmente non fa solo
spettacolo, ma produce anche qualcosa di buono».
Francesco Tortora

http://www.corriere.it/Primo_Piano/Spettacoli/2006/03_Marzo/07/miracleworkers.shtml

Beh, alla fine mettendo la testa fuori dalla finestra, scopriremo che è il televisore di qualcuno. Il reality mangerà se stesso? La realtà ci sta riuscendo.


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