mercoledì, marzo 01, 2006

 

ENEL/PRODI INVOCA 'OCCHIO PER OCCHIO'
FASSINO-RUTELLI PIU' CAUTI
Il segretario Ds: "Attenzione al ritorno del protezionismo"
28-02-2006 21:54

Roma, 28 feb. (Apcom) - Se la Francia continua con misure protezionistiche, l'Italia deve reagire nello stesso modo nei confronti delle imprese transalpine. Il leader dell'Unione Romano Prodi ha stupito tutti, oggi, quando ha invocato una sorta di 'occhio per occhio, dente per dente' nei confronti di Parigi, come rappresaglia al muro alzato dalla Francia nei confronti del tentativo Enel di acquisire Edf. "Se non si aprono anche loro - ha detto - noi dobbiamo proibire queste acquisizioni in Italia, perché noi non possiamo essere considerati solo oggetto d'acquisto". Parole forti, soprattutto se pronunciate da chi ha fatto dell'eurpeismo una bandiera e non a caso a stretto giro l'ufficio stampa del professore provvedeva a precisare che il verbo usato non era "proibire" ma "ostacolare". Una correzione di tiro che non cambia moltissimo la sostanza.

La 'reciprocità' l'avevano chiesta a più riprese anche Piero Fassino e Francesco Rutelli, nei giorni scorsi, e il segretario Ds è tornato a farlo oggi. Ma è anche impossibile non notare che nessuno dei due ha fatto cenno a possibili 'ritorsioni' contro la Francia, o a 'ostacoli' da porre alle imprese francesi fino a quando il Governo di Parigi non accetterà di aprire i propri mercati. Entrambi, Fassino e Rutelli, hanno preferito puntare il dito contro il governo italiano, colpevole a loro giudizio di una politica europea fallimentare.

"E' un governo, il nostro, che ci sta mettendo in una difficoltà nera". Ha detto Rutelli. "è un governo che non ha una strategia industriale, che non ha una strategia per i grandi gruppi nazionali che producono e acquistano energia e credo che non basti la politica delle pacche sulle spalle per colmare questo grande buco di cinque anni di governo Berlusconi".

Fassino si è dilungato molto di più, ("Tremonti vola a Bruxelles, ma sono cinque anni che spiega agli italiani che Bruxelles è una capitale inutile"), ma, soprattutto, ha voluto mettere in guardia dal rischio di un ritorno al protezionismo. Semmai, ha detto il segretario Ds, la strada da seguire è quella del ricorso alle autorità Ue. "Non basta la reciprocità, ma sono necessarie regole europee che valgano per tutti, in modo che non possa più succedere che il governo francese adotti provvedimenti protezionistici". Quello che si può fare contro la Francia, ha aggiunto, è verificare "se ricorrono le condizioni", per l'apertura di una procedura contro Parigi per infrazione delle regole europee.


"Che fatica fare la campagna elettorale... speriamo finisca presto" - ecco secondo me quello che pensa Prodi, anche se un po' sembra averci preso gusto.

Così oggi ha tirato un paio di battute ficcanti su Berlusconi in visita da Bush e ha attaccato sul tema Francia/Enel con una verve che i più non gli attribuiscono.

Se ne vedono di tutti i colori ed in genere i candidati cercano di spostarsi su terreni non propri per coprire quanti più profili possibile. Così, come nota Fassino, Tremonti si erge a paladino dell'Europa (con un compito facilitato dalla difesa del libero mercato, concetto a lui più vicino, ma incomprensibilmente ritenuto non attiguo al primo...), mentre Prodi si fa gaglairdo con uno sforzo che speriamo non gli risulti troppo improbo: in fondo manca ancora più di un mese alle elezioni. Chi offre un gatorade?


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