domenica, febbraio 19, 2006

 

Quando si dà respondabilità di governo alle teste.... Calderoli

Essere provocatori piò essere quel qualcosa in più in certi contesti. Nella vita di ogni giorno, finché non si va urtare la sensibilità delle persone recando loro dei disagi, aggiunge sapori e coloriture. nello spettacolo si cerca di stimolare la reazione degli spettatori.
Non così in politica. E' vero: un provocatore riesce a catalizzare l'attenzione e, attraverso le sue semplificazioni concettuali, ad attirare il consenso di chi non ha tanto tempo da perdere con la disamina di una questione su cui decidere. Le soluzioni ai problemi reali, tuttavia, non possono essere affidate all'estro provocatorio di un momento od a mistificazioni delle interrelazioni causa-effetto esistenti tra gli oggetti del discutere. Ovvero, se "take it simple, stupid" è una regola aurea in ogni campo (come approccio in grado di evitare storture concettuali, senza per questo nulla togliere alle analisi che devono essere approfondite), la sua applicazione ad ogni sfera decisionale ha semplicemente dello stupido, in quanto non rispetta la propria evidente ignoranza delle cose che ogni atteggiamento semplicistico di per sé confessa.
In questo senso Calderoli ha dato nel tempo notevoli prove di quanto siano grandi i limiti delle chiacchiere da bar o da assemblea condominiale fattesi politica. Il punto saliente è che i ministri sono tenuti a dare il meglio per la soluzione dei bisogni dei cittadini e delle eventuali problematiche emergenti.
Ma se tu, mio incaricato indiretto e con responsabilità di governo, ti metti a fare il provocatore gettando benzina sul fuoco, sei quanto di più lontano dal profilo del politico. Puoi al massimo andare a fare caciara a qualche trasmissione televisiva in mezzo al pubblico urlante. Sono certo della autenticità delle convinzioni del ministro leghista, ma non è questo il punto. Manca decisamente lo spessore e questo non lo scopriamo solo ora.
Ha ragione Prodi quando dice che le dimissioni sono un atto inevitabile, ma tardivo. Si chiude la stalla quando i buoi sono scappati. La responsabilità di Calderlo c'è già nel momento in cui si inizia a parlare delle sue magliette. Nasce lì. E lì doveva terminare.
Occorre sgombrare il campo da ogni possibile equivoco.
La responsabilità del ministro nulla toglie alle enormi responsabilità dei fatti accaduti. Evidentemente ci giungono solo notizie filtrate, ma è difficile immaginare che le colpe delle violenze in Libia non siano da condividere tra i manifestanti ed il governo e la polizia locale. Per quanto si possano subire provocazioni, non è accettabile far uso di violenza, tantomeno sparare sulla folla.
Fermarsi qui sarebbe facile. Però la verità sta sotto. Quali relazioni e associazioni emotive si celano sotto i comportamenti dei manifestanti libici? E' immaginabile hce ci sia ancora un vasto strato di popolazione locale che serva astio, se non odio, nei confronti degli italiani. Straschi da colonialismo vecchio e nuovo. Si può anche pensare che la cultura prevalente sia relativamente inferiore come grado di scolarizzzazione rispetto all'Europa e certo distante dai nostri modelli. Le sirene integraliste, inoltre, alla fine finiscono per fare sentire il loro richiamo anche ai più moderati che, vuoi per mancanza di forza nel sostenere delle posizioni certo meno risolute rispetto agli estremisti derivante da mancanza di evidenze alla sostenibilità dei propri argomenti, vuoi per non perdere l'aggancio con la propria identità (il cui spostarsi verso posizioni più radicali li spiazza, ma non meno del rimanere soli a combattere isolati per le proprie idee), finiscono per spostare il proprio baricentro politico.
Ma questi molto banali ragionamenti, si è in grado di farli dalla propria poltrona di governo?
Quante capre......

Comments: Posta un commento



<< Home

This page is powered by Blogger. Isn't yours?